Il primo Juliet3 è pronto!

Un progresso lento, ma costante, e’ stata la parola d’ordine con il Juliet3 nelle scorse settimane. Il modello adesso è pronto al volo, ma è sorprendente quando un modello possa prender forma velocemente, da un sacchetto di parti di legno a una struttura completa. Ma anche quando il modello sembra un aereo in tutte le sue parti, c’è ancora un gran numero di operazioni da completare per poter dirlo davvero finito. 

Ultime decisioni.

The Juliet3 shortly before being covered with film

Se ci avete seguito in passato lo saprete già, la costruzione del Juliet3 ha richiesto tempi lunghissimi. Ci abbiamo lavorato a fasi alterne per un paio d’anni, costretti a lunghe pause forzate da alcuni dei momenti migliori, e peggiori, delle nostre vite. Per quanto possa esser frustrante non poter completare velocemente un progetto, tutte queste intrruzioni mi hanno dato la possibilità di ripensare alcuni dettagli, trovare nuove soluzioni, ed evitare alcuni errori. Anche quando alla fine il Juliet3 era praticamente  pronto a essere rivestito, ho trovato il tempo di ridisegnare alcune parti per migliorare la resistenza o la facilità d’uso del modello. Alcune parti sono state aggiunte o sostituite per rendere questo primo Juliet3 più simile alla versione definitiva dello short kit (ma di questo vi parlerò nelle prossime settimane).

Resistendo alla tentazione di applicare subito il termoretraibile, ho anche deciso di ricontrollare la distribuzione dei pesi, e installare i pezzi necessari per mettere i servocomandi di timone ed elevatore in coda. Questi dovevano essere parti alternative, ma son state ridisegnate per far parte dello short kit e lasciare al costruttore la scelta sul posizionamento dei servi. 

Rivestendo il Juliet3

Juliet3
a phase of the Juliet3 covering process

Finalmente, ho poi iniziato a rivestire il Juliet3 con il termoretraibile. La livrea che ho scelto riprende i tratti di quella del Juliet2, con la novità del colore verde. Questo rende lo schema molto “patriottico”, con il tricolore in bella mostra su ali e fusoliera. Un ricordo del difficile periodo che abbiamo attraversato di recente, e un augurio per il futuro. E poi, diciamocelo, i colori della nostra bandiera semplicemente ci stanno bene!

Applicheremo gli adesivi al primo Juliet3 solo dopo i primi voli, quando sarò sicuro di non voler cambiare nulla (o dover fare riparazioni:) ). Il metodo sarà sempre lo stesso, con le forme stampate sul retro di un foglio di carta adesiva e poi ritagliate a mano.

Per lo stesso motivo aspetterò a verniciare la capotta motore fino a quando non sarò sicuro che il raffreddamento è efficace, e non sono necessarie altre modifiche.

Il Juliet3 è pronto!

Una delle ultime cose rimaste nella lista pre-collaudo, l’installazione delle elettroniche, non ha dato nessun problema. Ho solo creato una piastra per la ricevente frSky, da avvitare alla struttura, per rendere più facile lavorarci con le mie manone. Forse è solo peso aggiuntivo, ma essendo questo ancora un prototipo, ho deciso di investire qualche grammo per avere comodo accesso ai connettori. Questa non è una parte indispensabile, ma sarà comunque disponibile come optional nel futuro short kit.

Anche installare i rinvii dei controlli è stato senza storie. Con questa configurazione, tutti i rinvii sono esterni, realizzati con barre filettate da 2mm, con giunti a sfera su tutte le estremità. Questo li rende sia precisi che regolabili, e virtualmente privi di flesioni o giochi. 

Il setup del modello nella mia Taranis è stato in gran parte copiato da quello del Juliet2, usando il programma companion da pc. Ovviamente cose come escursioni ed esponenziali son state adattate, ed ho aggiunto alcune nuove funzioni per la gestione della telemetria di bordo. In ogni caso anche questo rimane un aeromodello facile da configurare a livello di radio, i canali son 4, 5 se si vogliono gestire gli alettoni su due canali separati come faccio io.

 

Juliet3
The Juliet3 almost ready for maiden flight

Alla fine di questo processo, ho potuto iniziare con la prova motore ed un rodaggio di tutti i componenti sul banco da lavoro. Dopo aver scaricato un paio di batterie alla ricerca di vibrazioni o altri problemi a vari regimi del motore, possiamo dire che il Juliet3 è pronto al collaudo!

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